Dietro l’apparente matrice ritmica di quest’opera si celano i
diversi flussi melodici della tromba e del pianoforte che si
incrociano e si permeano vicendevolmente generando una
tensione continua che si placherà soltanto alla fine del percorso.
Questa tensione viene alimentata maggiormente dalle
differenti metriche che i due strumenti seguono con la conseguente
sensazione di viaggiare su due linee parallele e indipendenti.
In realtà, quello che si percepisce allo studio e
all’ascolto, è una evidente complicità fatta di grande rigore ritmico che si anima e si
umanizza con la sensualità dei melos che si incontrano sistematicamente
(R. Bellafronte).