Una fantastica storia della musica raccontata ai ragazzi

Una fantastica storia della musica raccontata ai ragazzi

Approfondimenti storici di Monique Cìola
Illustratore: Chiara Lorenzini

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Famiglia: Argomenti Vari
Strumento/materia: Storia della musica
Marchio: Curci Young
Codice: EC11860
ISBN: 9788863951691
Scuole: Scuola secondaria di primo grado
Tipologia: libro, ragazzi
Genere: classica
Pagine: 352
Formato: 17x24 cm
Confezione: Brossura

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Sono il primo musicista della storia. 
Anzi, avendo cominciato a suonare molto prima di essa, consideratemi pure il primo musicista preistorico. 
Non ho una foto, ma... per farvi un’idea del sottoscritto è sufficiente che pensiate a un vostro cantante rock! 
Vestito di stracci, seppur firmati, egli ha i capelli lunghi e la barba incolta proprio come me e quando canta, scatenandosi su e giù per il palco, urla come faccio io! La differenza?... Lui viene ripreso dalla Tv, io?! No. 
Vi siete mai chiesti come può suonare un rock primitivo?
Ascoltate i Rolling Stones e... satisfaction avrete!!!

                                                                                                                                                    Homo Musicus


«È una fantastica storia della musica raccontata ai ragazzi. Fantastica in quanto allude a meravigliosa, cioè fatta in maniera da suscitare emozioni inconsuete e gradevolmente intense. Perché si tratta di una storia che – pur basata su una razionale cronologia e su notizie, biografie, avvenimenti – narra elementi, vite e contesti trasfigurati dall’ordinario in straordinario, eccezionale ed esemplare; in meraviglioso, appunto. Perciò è molto di meno e molto di più di quanto ci si aspetterebbe da una dotta, documentata e ricostruita storia della musica. Che all’autore non interessava proprio realizzare in un simile modo, poiché non gli appartiene; non lo esprimerebbe per ciò che sente fortemente di avere da esprimere. Anzi, egli stesso nell’introduzione la definisce “strampalata”, come dire esorbitante da quel che normalmente ci si aspetta, e con una certa dose di estemporaneità, tale da lasciare ampio margine all’improvvisazione.»

                                                                                                                                                     Nicola Ranieri


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